Le vittime erano sottoposte a vere e proprie torture, sono state picchiate, maltrattate e su di loro venivano sperimentate terapie basate su pseudo nozioni di anatomia e perfino sulla Kabbalah. L’accusa per gli aguzzini è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e a maltrattamenti in danno di disabili mentali, sequestro di persona e lesioni personali aggravate.
Avevano allestito appartamenti-lager a Ittiri in provincia di Sassari dove avevano fondato una falsa Onlus, la Aion, che in realtà era un’associazione a scopo di lucro, i carabinieri, grazie ad un familiare pentito o forse impaurito, sono arrivati a scoprire cosa si nascondeva dietro l’associazione: un manipolo di violenti che torturavano i malcapitati malati. La cosa che fa agghiacciare il sangue è che anche i parenti dei malati sapessero e partecipassero loro stessi alle violenze e alla somministrazione delle “terapie”.
Secondo quanto raccontato dal parente pentito, verificato poi dagli inquirenti attraverso intercettazioni e riprese video, promettevano di curare l’Alzheimer con un “protocollo terapeutico” chiamato psiconeuroanalisi, diffuso anche su internet. In rete venivano poi descritti gli effetti miracolosi di questa terapia, “L’inizio della fine della demenza”, logicamente era tutto falso e inventato di sana pianta. Ai pazienti veniva interrotta la somministrazione dei farmaci e per loro iniziava un’odissea fatta di percosse e torture fisiche, perdita del sonno anche per 48 ore, legatura di mani e piedi, privazione del cibo. Inoltre, i malati dovevano sopportare l’ascolto registrato per ore di alcune frasi pronunciate dal neurologo, convinto che la sua stessa voce fosse terapeutica, in particolare attraverso alcune parole che contenevano, secondo la sua teoria, un “principio aureo” curativo.
Tra novembre 2011 e gennaio 2012 due pazienti, violentemente malmenati per la “cura”, erano stati portati al pronto soccorso di Sassari, per lesioni definite dai familiari conniventi “accidentali”. Da qui la decisione del parente pentito di rivolgersi ai carabinieri per porre fine al tutto.
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